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Poesie dal corpo

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COITO

L'uomo nella stanza
come scommessa dalle tracce discinte
è un'altra induzione
alla carne in festa
un losco lessico tabulato in sillabe
sintagmi - appunto - di serra in esplosione
terra di ioni intermittenti
l'accoglienza simultanea di tuoni nel corpo.

Quell'uomo nella stanza, dico,
come sa compire,
come replica la matrice laida che
ristora le sfasature delle viscere
lui escogita orazioni circolari sui corpi
tondi come vipere allacciate
alla regola che
osanna il pasto fisico.



AL MIO MASCHIO DI CASTA ZITTA

Mi monti nel laccio del silenzio.
È così che è. Il lieto fine è fermo al piacere, un soccorso agli istinti.
Sei complice di te stesso, non dell'aria che intorno
gareggia col mio nome. Non vuoi sentirlo, ed è
inutile che io presti la voce.
Un groviglio zitto è la faccia rovescia della medaglia
che ti arricchisce il vanto, il sol levante che t'illumina
circoscritto alla schiena nuda.
Gli occhi li tieni riluttanti alla mia aura, bui e poveri di indulgenza.
Oggi ti incontro. Ho già ridotto a zero
l'innocenza, trema un tam tam di libidine incompleta,
la tua meta metà, l'irrisoria adorazione del tuo fusto
alto sulla mia obbediente inclinazione.
A darti silenzio solido fino alle ossa.
Nessuno sa che ti sdrai accanto a me, e dovrei anch'io ignorarlo.
Non lasci la testa nel cappio del sentimento
ma il corpo biblico ne ha due, e la mia ne è strangolata.
Esisti, non esisti, mi interroghi, non parli.
Quindi mi resti come io voglio, e non puoi farci niente.
Come una certa morte che si dà, una libertà spenta.

 

 

 

CERTE PICCOLE NOTTI

Se ti lasciassi in fondo alla voce
la mia bocca stupita,
tutto il fremito di brace sanguigna
che arde il sole degli amanti creduli
e i tuoi piedi stesi sul mio respiro grave
nel bozzolo intimo di lenzuola e sospiri,
potresti credere delle piccole notti insieme
il profondo liquido odoroso che ne deriva.
Siamo finestre socchiuse alle parole nuove
la trasparenza carnale degli accenti.
Certi amanti non tacciono del buio
che la luce più audace,
lo strano stato dell'esilio volontario
nell'urgenza delicata del silenzio.
Lì restano, intimi innocenti.

 

 

 

[ da Riguardo all'obbedienza - Poesie dal corpo, Dona Amati,  FusibiliaLibri ]

 

 

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